Saturday, October 15, 2005
Mille in marcia per la lingua veneta
Bandiere, tamburi e manifesti. Un migliaio di persone hanno sfilato oggi a Venezia, dalla stazione a campo Santi Apostoli, per ottenere il riconoscimento della lingua veneta . La manifestazione era organizzata dal Coordinamento associazioni venete, che raggruppa una cinquantina di associazioni culturali per diffondere, mantenere e tutelare la lingua e la cultura del Veneto. Tra loro c'erano molti leghisti, a partire dal deputato padovano Flavio Rodeghiero e dal segretario veneziano Alberto Mazzonetto, ma anche l'ex lighista Fabrizio Comencini, accostatosi lo scorso anno al movimento di Giorgio Panto. E poi c'era chi con il Veneto a prima vista sembrava avere davvero poco a che vedere: niente di più sbagliato, perchè in testa al corteo spuntava un giovane nigeriano che alla domanda «parli veneto» ha risposto con un gran sorriso «un fià».
«Questo dimostra che la nostra manifestazione è trasversale, fatta non da politici ma da gente comune che vuole solo portare avanti la tradizione della nostra Regione - spiega Davide Guiotto, segretario dell'associazione "Veneto nostro raixe venete" - secondo i linguisti la lingua veneta era la principale in Europa al tempo della Serenissima, come l'inglese ai tempi nostri. Il veneto è una lingua viva, non dobbiamo vergognarci di parlarlo a casa, a scuola, negli uffici, non è una debolezza ma un arricchimento». Giovedì il Coordinamento ha consegnato a Luca Zaia, assessore regionale all'identità veneta , cinquemila firme raccolte a sostegno del progetto di legge, fermo in Regione dallo scorso maggio, per il riconoscimento della lingua veneta . I firmatari hanno chiesto a Giancarlo Galan l'impegno affinchè tale proposta venga discussa al più presto in Consiglio regionale.«I Consigli provinciali di Vicenza e Treviso hanno chiesto alla Regione di approvare una legge che tra i vari punti potrebbe portare la lingua veneta anche all'interno delle scuole, inizialmente con un'ora facoltativa settimanale di lingua e cultura veneta - continua Guiotto - si tratta di un progetto che prende spunto da quanto già hanno fatto i Consigli regionali del Piemonte e del Lazio, con la creazione uno strumento di legge che migliorerà il lavoro delle associazioni culturali e permetterà alla cultura locale di entrare come materia scolastica facoltativa accanto alle altre materie. Inoltre la proposta è di affiancare ai cartelli stradali in lingua italiana anche quelli in veneto all'ingresso dei paesi della Regione, di promuovere giornali e programmi televisivi in veneto, tutte attività finalizzate al mantenimento e alla diffusione della lingua anche a favore delle nuove generazioni perchè vediamo che ogni giorno che passa la nostra lingua è minacciata, si perde una parola, un'espressione».